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Restauro degli arredi di Gio Ponti per l'università di Padova

Sono terminati i lavori di restauro degli arredi realizzati su progetto dell’architetto Gio Ponti per Palazzo Liviano, sede dell’Università di Padova, tra il 1936 e il 1942 durante il suo incarico per la progettazione della nuova struttura universitaria.

Gli arredi, comprendono sedie imbottite e non, scrivanie, scaffalature, appendi abiti, armadi, portaombrelli e cassettiere di vari tipo e dimensioni.

Durante il rettorato di Carlo Anti, a capo dell’Ateneo dal 1932 al 1943, l’architetto Gio Ponti, che stava già lavorando al rinnovamento di Palazzo Bo, nel 1934 si aggiudicò il concorso per la costruzione della nuova sede della facoltà di Lettere in Piazza Capitaniato.

L’artista, oltre alla progettazione dell’edificio, decide di occuparsi personalmente di numerosi elementi d’arredo: panche, banchi, cattedre, appendiabiti portano così la sua impronta, conferendo agli interni lo stesso stile riconoscibile e coerente che si ritrova in alcune sale del rettorato di Palazzo Bo, ugualmente arredato da Ponti.

Gli oltre settanta arredi presi in carico da VitaRestauri presentavano situazioni di conservazione diversificate. In generale, si evidenziavano decoesioni tra elementi costruttivi, sollevamenti delle impiallacciature (posizionate su strutture in compensato o tamburato), abrasioni e deterioramento delle vernici, attacco biotico e problematiche legate alle tappezzerie che si presentavano rifatte in tutte le sedute e schienali.

Gli interventi di restauro di tipo conservativo hanno tenuto conto delle tecniche costruttive volute dall’architetto Gio Ponti grazie allo studio dei progetti originali e dei bozzetti esistenti.

L’intervento di restauro è stato preceduto da una fase di disinfestazione puntuale di tutti i manufatti interessati da attacco biotico.

Previa rimozione delle parti non coerenti incluse negli anni, al fine di riportare gli arredi allo stato originale, si è provveduto al consolidamento delle strutture nei punti di sostegno, alla verifica dei piani e delle traverse. Sono state, inoltre, fatte aderire le porzioni di impiallaccio sollevato o completamente staccato ed è stata verificato il funzionamento di ogni singolo componente (guide di scorrimento dei cassetti, verifica delle cerniere e della ferramenta).

La fase di pulitura ha visto la completa asportazione delle vernici oramai deteriorate. Le piccole lacune sono state colmate con stucco addizionato con terre al fine di ottenere una tonalità idonea a quella presente nella superficie circostante. L’impegnativa fase di verniciatura a conclusione degli interventi ed è stata eseguita con stesura di vernice con metodologia a tampone, come indicato dall’architetto Gio Ponti.

Per quanto riguarda la tappezzeria delle sedie, poltrone e panche, questa risultava rifatta e, anche se in alcuni casi in buono stato conservativo, presentava una differenza formale rispetto alle indicazioni progettuali dell’architetto Gio Ponti.

Si è provveduto quindi alla rimozione degli elementi non congrui e alla realizzazione di un imbottito che ha riproposto nelle forme strutturali (cinghie, molle, legature tela juta imbottito e messa in bianco) la situazione originaria. La scelta del tessuto di copertura è stata concordata con la Soprintendenza competente.

Le foto mostrano gli arredi ante e post restauro e i restauratori durante le varie fasi dell’intervento.