A pochi giorni dalla commemorazione del centenario dalla scomparsa di Giacomo Matteotti ricordiamo la sua vicenda politica e umana, insieme alla testimonianza di libertà e all’alta lezione di democrazia.
Giacomo Matteotti, noto per il suo coraggio nel denunciare i brogli elettorali e il regime fascista, è ricordato non solo per il suo tragico destino ma anche per la sua dedizione alla giustizia sociale. In questo contesto, l’opera di restauro conservativo della sua villa a Fratta Polesine assume un significato speciale, rendendo omaggio alla sua eredità politica, umana e sociale. Una Casa Museo di importante interesse culturale quale luogo di memoria che mantiene inalterate le tracce originarie della vita quotidiana di un protagonista della storia del Novecento e della sua famiglia.
La vita di Giacomo Matteotti
Giacomo Matteotti nacque a Fratta Polesine un piccolo comune in provincia di Rovigo il 22 maggio del 1885, da una famiglia di commercianti di ferramenta e mercerie di origine trentina. Dopo il liceo intraprese la facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Bologna dove si laureò nel 1907. Nonostante la passione e l’interesse per l’ambito giuridico, su spinta dei suoi fratelli, decise di seguire la sua vocazione politica. Iniziò così a collaborare con il partito socialista acquisendo nel giro di pochi anni grandi competenze politiche e amministrative che lo portarono alla presidenza della Provincia di Rovigo, dove si distinse per la difesa dei diritti dei lavoratori e la lotta contro le ingiustizie sociali e a diventare successivamente Deputato e segretario del Partito Socialista Unitario.
Pur crescendo in un ambiente borghese, Giacomo Matteotti conosce da vicino il mondo dei contadini e dei braccianti polesani. Il contatto quotidiano con queste situazioni lo aiutano a comprendere i bisogni e le istanze della popolazione.
Gli studi giuridici, si nutrirono del contatto con un territorio in cui i fattori socio-economici avevano reso possibile l’arricchimento degli ideali socialisti. A questi ideali, nutriti sempre da principi di equità, giustizia, uguaglianza e democrazia, Matteotti, si ispirò tutta la vita, prima come amministratore locale e poi come parlamentare. L’evento che segnò la sua vita e la storia del nostro paese fu il coraggioso discorso alla Camera dei Deputati il 30 maggio del 1924 in cui denunciò con fermezza i brogli elettorali e le violenze del regime fascista durante le elezioni.
Il 10 giugno dello stesso anno a seguito di questi avvenimenti fu rapito e brutalmente assassinato.
Il restauro della Casa Museo
La villa di Matteotti a Fratta Polesine in provincia di Rovigo, un tempo rifugio familiare, è oggi un luogo di memoria storica. Le caratteristiche architettoniche sono quelle di una villa di campagna con un grande parco alberato che riflette la memoria paesaggistica del luogo.
In seguito a un importante intervento di restauro l’abitazione di Giacomo Matteotti è diventata una Casa Museo, uno spazio simbolico, capace di esprimere memorie e avvenimenti collettivi e in grado di rafforzare un mito per accompagnarlo e affidarlo definitivamente al tempo futuro. La casa conserva rigorosamente la struttura, la divisione degli spazi e il mobilio del tempo in cui vi abitò Matteotti. I lavori di restauro hanno riguardato non solo la struttura esterna dell’edificio, ma anche il mobilio, le opere d’arte e l’oggettistica presente al suo interno.
La ditta Vita Restauri è stata coinvolta per degli interventi di restauro conservativo della parte interna dove ogni dettaglio è stato curato con attenzione e rispetto, con l’obiettivo di restituire alla villa l’aspetto e l’atmosfera originali.
Gli interventi di restauro degli arredi hanno previsto per la parte relativa ai mobili degli interventi di disinfestazione con metodo chimico, degli interventi di consolidamento strutturale delle parti decoese e il recupero delle parti mancanti mediante l’utilizzo di essenze lignee conformi all’originale nell’assoluto rispetto dei materiali di costruzione originali.
Per gli elementi d’arredo che presentavano rivestimenti in tessuto, quali divani, sedie e letti, sono stati trattati con aspiratori per l’esportazione delle polveri e lavati a fondo.
La conservazione dei luoghi abitati da persone illustri diventa una prova documentale di un’esistenza esemplare, che viene rivissuta collettivamente. Riportare alla luce oggetti di poco valore, rappresentativi del vivere quotidiano, aggiunge autorevolezza al luogo e crea una scenografia ideale per valorizzare la figura di un uomo straordinario e dei suoi affetti.
Questo progetto della casa-museo di Matteotti ha reso visitabili tutti gli ambienti di vita di un’attiva casa di famiglia, compresi quelli più intimi e privati.
La Villa, restituita dopo questi interventi al suo splendore originale, diventa un centro di cultura e memoria, aperto a chiunque voglia conoscere e riflettere sulla storia di Giacomo Matteotti. Un luogo prezioso pensato per rendere omaggio a un grande uomo che ha contribuito a costruire un’Italia migliore.