Ad agosto sono iniziati i lavori di restauro degli interni e la valorizzazione dell’antica Farmacia dei Frati di Chiavari che vedrà lo spazio trasformato in un nuovo centro culturale.
L’antica Farmacia dei Frati fa parte del complesso monumentale dell’ex Chiesa di San Francesco, che dopo la sconsacrazione all’inizio del XIX secolo, il comune chiavarese ha convertito in auditorium per conferenze culturali ed espositive.
Le prime testimonianze riportano che i frati si spostarono nel 1246 nel convento dedicato con la sua chiesa a San Francesco. Sorse successivamente nel 1263 l’Oratorio dei disciplinati di San Francesco e Nostra Signora degli Angeli, sede della prima confraternita Chiavarese dei flagellanti. Quando nel 1799 la confraternita fu sciolta il suo Oratorio non fu più utilizzato.
Il 13 settembre 1810 il decreto Imperiale di Napoleone di chiusura al culto, obbligò i frati a lasciare oltre al tempio già ridotto a magazzino, anche gli edifici della clausura conventuale. La spezieria lasciata intatta nei vecchi locali, fu affidata al laico Giovanni Calcagnino, egli la gestì fino al 1815 quando, riaperto il complesso religioso per concessione di Emanuele I, gli subentrò Fra Giovanni, sostituito dopo un trentennio da Padre Cassini che amministrò la farmacia dal 1846 fino al 1864.
Il frate prima si avvalse della facoltà di proseguire l’attività pagando un affitto annuo al Comune, nuovo proprietario del complesso, poi il 26 settembre 1864 rilevò dalla cassa ecclesiastica la titolarità giuridica della spezieria. All’alba del 15 maggio 1864 in tempo di Pentecoste, un fabbro incaricato dall’autorità forzò le porte e gli ultimi monaci, tra cui padre Cassini, ultimo Speziale, uscirono dal convento lasciando nella farmacia gli strumenti di lavoro rimasti: pochi mortai di bronzo e di legno, storte e alambicchi. Sotto la volta affrescata dei locali restarono sui ripiani alcuni vasi Seicenteschi dalle varie fogge con i cartigli indicanti medicamenti officinali contenuti.
I locali francescani, divenuti proprietà comunale, con quanto contenevano, vennero affidati a farmacisti laici, che si susseguirono fino al 1975. Dopola chiusura, rimasero solo le vecchie scaffalature e nascosta dalle tavole di un soppalco, la bella volta affrescata e all’esterno l’insegna con la sua lampada spenta. I locali ospitarono, per qualche tempo, l’atelier dell’artista chiavarese Danilo Giusti. Nel 2014, i locali furono interessati dal rifacimento del manto di copertura.
La ditta VitaRestauri sarà impegnata fino a fine anno nell’intervento di restauro degli interni volto a recuperare lo spazio dell’immobile e a riportare alla luce la volta affrescata ad oggi coperta da soppalco ligneo e in un precario stato di conservazione.
tratto da: G. Algeri e V. Polonio, I frati Minori nella Liguria di Levante tra secolo XIII e XVI, in L’Oratorio dei disciplinati di Moneglia. Testimoianze di fede e di arte nella storia di una Comunità. Atti del convegno (Moneglia 10-11 settembre 2008), Chiavari 2012