Villa Correr Pisani, Montebelluna
Committente: Comune di Montebelluna
In collaborazione con: Costruzioni Bordignon S.r.l
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Venezia e Le Province Di Βelluno, Padova e Treviso
Villa Correr Pisani fa parte del MeVe – Memoriale Veneto Grande Guerra. Collocata a Biadene, ai piedi del Montello, Villa Correr Pisani rappresenta uno degli elementi più rappresentativi del paesaggio culturale montelliano. I lavori per la sua realizzazione iniziarono alla metà del XVII secolo per iniziativa del procuratore di S. Marco Angelo Correr. Riccamente decorata da importanti affreschi, tra i quali quelli del salone centrale realizzati da Faustino Moretti nel 1666, la villa raggiunse il massimo splendore con il passaggio alla famiglia Pisani. Oggi villa Correr Pisani, danneggiata da un tromba d’aria e da un incendio, grazie al MeVe, diviene luogo nuovamente aperto a tutti, in cui riflettere in modo partecipativo sulla tutela del patrimonio, materiale e immateriale, della comunità.
Gli interventi si sono concentrati sulle pareti e soffitti delle sale affrescate della Villa che grazie alla campagna analitica eseguita preventivamente ai lavori, ha portato alla luce, sorprendendo tutti, pregevoli affreschi celati da strati posteriori. In una delle sale gli affreschi ritrovati rappresentano nobili dimore, città, un anfiteatro e delle figure di donna. Un’altra sala presenta decorazioni che riportano a paesaggi d’acqua appartenenti ad aree geografiche che vanno dal nostro veneziano, all’Europa e all’Oriente. Poi, a sorpresa, in una stanza sono stati ritrovati degli altri affreschi con paesaggi esotici, palme e fiori del deserto realizzati nel corso del ‘700. Nella sala dipinta da Faustino Moretti sono state riportate al loro antico splendore le figure allegoriche dedicate alle quattro stagioni che erano state coperte da altre quattro figure di tonalità azzurra, in tempi più recenti, probabilmente nell’800. Tale recupero è stato possibile grazie alla tecnica dello “strappo”.
Il restauro delle facciate esterne è stato preceduto da un’analisi delle superfici al fine di verificare le eventuali situazioni non recuperabili. Si è quindi proceduto all’asportazione degli intonaci ammalorati eseguita con mezzi manuali, al fine di evitare le vibrazioni nelle zone limitrofe. La rimozione è stata fatta per strati, fino al ritrovamento di una superficie in discreto stato conservativo. Si è proceduto quindi con le operazioni di consolidamento, rimozione delle stuccature e degli intonaci non idonei. Hanno fatto seguito le operazioni di disinfestazione contro il degrado biotico, le operazioni di pre-consolidamento e riadesione. La fase di pulitura è stata realizzata sulla base di tasselli preliminari, successivamente si è proceduto con la stuccatura e il ripristino degli intonaci e stucchi. Dopo la campionatura fatta ed autorizzata dalla Soprintendenza, la finitura degli intonaci ha visto la stesura di marmorino a cocciopesto sulle superfici a nord e marmorino panna a sud; le finte bugne, le cornici di finestre ed i marcapiani ad intonaco sono state rifinite con marmorino panna sul lato nord e nocciola sul fronte sud. Il trattamento protettivo finale è stato realizzato mediante stesura a spruzzo di idrorepellente.
Gli interventi di restauro degli infissi, oscuri e porte esterne ed interne, sono stati realizzati presso il laboratorio. Tutta la ferramenta è stata rimossa per le successive fasi di pulitura, trattamento delle parti ossidate, lubrificazione e finitura protettiva. La struttura lignea è stata analizzata in tutte le sue parti, mettendo in evidenza gli scollamenti, le spaccature e gli indebolimenti della fibra che sono stati poi sanati. Le parti mancanti o altamente degradate, dovute alla marcescenza degli elementi esposti agli agenti meteorici, sono state sostituite o integrate con tassellatura eseguite con essenza legnosa simile all’originale.
E’ stata fatta inoltre una scrupolosa revisione per la corretta apertura e chiusura degli elementi, con la rimessa a piombo, il ripristino delle battute e delle giunzioni allentate con l’utilizzo di cavicchi in legno ove possibile e con viti nei casi più estremi.
Al fine di riportare alla luce le caratteristiche estetiche dell’essenza lignea delle finestre e portefinestre, le superfici sono state trattate con un gel decapante neutro che non intacca la fibra del legno ma agisce selettivamente sugli strati di vernice. L’intera superficie è stata poi trattata con prodotto antitarlo, sono state stuccate le soluzioni di continuità ed infine si è proceduto con la verniciatura finale sulla base delle campionature preventivamente eseguite.