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VILLA DURAZZO PALLAVICINI

Villa Durazzo Pallavicini, Pegli Genova
Committente: Comune di Genova
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona

Il parco di villa Durazzo Pallavicini a Genova, Pegli, realizzato alla metà dell’Ottocento su disegno dell’architetto Michele Canzio, costituisce per le peculiari caratteristiche architettoniche, paesaggistiche, scenografiche e botaniche, uno dei più validi esempi di parco paesistico romantico che l’Italia possa vantare.
Il giardino, esteso su otto ettari di territorio, fu costruito per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, alle spalle del palazzo settecentesco, oggi sede del Museo Archeologico Ligure e dell’Orto Botanico impiantato alla fine del Settecento dalla zia Clelia Durazzo Grimaldi, appassionata e eminente studiosa di botanica. Caratteristica saliente è la struttura scenografica che lo anima.

STUCCHI E DECORAZIONI

Gli interventi principali per il recupero degli stucchi e le decorazioni hanno interessato la Sala degli stucchi del Castello e gli stucchi del Mausoleo.
Nella Sala degli Stucchi posta nel torrione del Castello colore e dorature componevano l’effetto esoterico della volta celeste; il restauro ha previsto una parte di reintegri al fine di poter nuovamente sostenere i significati filosofici scenografici del monumento. Resta mancante il rosone centrale di cui non si hanno testimonianze. Il degrado dovuto a totale incuria e atti di vandalismo avevano portato anche il Mausoleo in condizioni critiche. Il progetto ha previsto il restauro di tutte le parti esistenti e il reintegro di tutti gli elementi seriali di cui si hanno informazioni esaurienti.

INTONACO

Gli interventi su muratura e intonaci hanno interessato il Castello e il Mausoleo del Capitano.
Per il castello il progetto di restauro ha permesso di recuperare il manufatto nella sua originalità, dai prospetti esterni, terrazzi, sale del piano terra e vano scala, riportando alla luce i raffinatissimi apparati decorativi a finti mattoni e finta pietra. Per il Mausoleo il progetto ha permesso di recuperare tutti gli elementi che lo compongono: basamento, colonne, fronte e timpano, coperture, pinnacoli, piedistalli, volta interna e l’urna funeraria. Questa architettura rappresenta uno degli esempi più significativi di neogotico ligure. Si tratta di una rielaborazione della tomba di Cangrande I della Scala di Verona.

 

ELEMENTI LIGNEI

Il progetto ha dedicato una particolare attenzione al tema delle vetrate artistiche della Sala degli stucchi, che rendeva unica questa architettura di maniero neo-medievale.
Lo stato di fatto degli infissi della sala stucchi vedeva la perdita di tutte le ante delle porte finestre mentre sopravvivevano alcune lunette. Sulla base delle indicazioni progettuali e delle lunette presenti, sono state realizzate le nuove ante e le lunette mancanti in legno di larice successivamente trattate con vernice.
Sono stati inoltre oggetto di restauro i due grandi portoni d’accesso del piano terra con le lunette superiori originali del castello in legno di larice verniciato nella faccia interna e rivestito esternamente con lamina di ferro borchiata.